Musulmani e cattolici nel segno della Madonna (2)

LA MOSSA VINCENTE ECUMENICA: SANTA MARIA!

Nel Corano si parla abbondantemente della nascita di Gesù da sua madre Maria, che lo concepì essendo vergine: “E Maria, figlia di Imran, che conservò la sua verginità; insuflammo in lei del Nostro Spirito. Attestò la veridicità delle parole del suo Signore e dei Suoi Libri e fu una delle devote”. Ecco ancora la classica terminologia islamica applicata anche a Maria. Molto abbondanti poi sono i riferimenti a Maria nella Sura 3, detta “La famiglia di Imran”

La Maria della gente di Nazareth, Maria di Nazareth, per i cattolici è regina del cielo, mentre semplice ragazza, incinta di Issa (nome coranico designato per Gesù), per i musulmani e per il Corano.

Maria – dicono i docenti di Nazareth – come inno alla maternità, amica e sorella delle donne e degli uomini musulmani.

Le musulmane di Nazareth commentano così: Maria è un icona di bellezza, di purezza, forza. E’ l’unica donna citata nel Corano. Nel Corano viene definita prediletta da Dio perché rispettava gli altri”.

“Per me, dice l’imam di Nazareth, è l’esempio di rispetto e amore per tutti, senza pregiudizi. Maria, dunque, donna della pace, del dialogo, dell’impegno”.

Ma, veramente, cosa dice il Corano di Maria? Ecco dunque una Maryam ed un Gesù già musulmani ! Questo significa, indirettamente, che i Vangeli di Matteo e Luca, che trattano della nascita, dell’infanzia ed adolescenza di Gesù, sbagliano, oppure che da essi sono state sottratte dai Cristiani varie parti, che troviamo invece nel Corano. Ma è avvenuto davvero tutto questo ?

Maria del Corano

I musulmani designano Maria con il nome coranico “Maryam”. La “ Maryam madre di Issa, profeta dell’islam” in realtà, non é la stessa persona che troviamo nei Vangeli. Nel Corano, ella è confusa con “Maria, sorella di Aronne”, il fratello di Mosè, vissuta circa dodici secoli prima di Cristo.

E’ evidente che il Corano tralasci gli eventi mariani noti al Nuovo Testamento, ad esempio, la fuga in Egitto, le Nozze di Cana, la presenza durante la vita pubblica di Gesù, la presenza di lei ai piedi della Croce e fra i primissimi membri nella Chiesa nascente.

Inoltre l’islam afferma la singolarità di Allah e condanna chi osi attribuire “soci” oppure “figli” ad Allah.

Bisogna però tener conto che l’islam ignora il significato della grazia e ogni nozione di trasmissione del peccato originale. E’ pertanto azzardato cercare nel Corano la dottrina cattolica dell’Immacolata Concezione come veicolo ecumenico.

Questo è l’errore o l’inciucio  in nome di una pace mondiale fra “cristiani e musulmani”. Oggi sono alla ricerca spasmodica di un risultato, come se  sia la Maria e il Gesù (Issa) del Corano e della tradizione musulmana, fossero più o meno gli stessi dei nostri testi sacri, tranne che per la divinità di Gesù, Nostro Signore!

Ne segue che i Musulmani non vogliono considerare nessun altro tipo di figliolanza, come quello, ad esempio, di ordine soprannaturale. Questo pregiudizio sarà stato anche generato dalle dispute dei Cristiani sulla natura del Cristo, di cui l’eco sarà giunto anche a Maometto. Quelle sottigliezze teologiche erano del tutto estranee alla sua mentalità. Tuttavia, a mio avviso, ciò che anche contribuì al travisamento islamico della Cristologia Cristiana, fu il culto di Gesù e Maria, culto che sapeva di idolatria. Infatti nella Sura 5:116-117 , è detto: “Ricorda quando Dio disse: Oh Gesù, figlio di Maria, sei tu che hai detto agli uomini: Prendete me e mia madre come dèi, accanto a Dio ? Gloria a te, rispose Gesù – non posso dire ciò che non ho il diritto di dire. Se lo avessi detto, tu lo sapresti, perché tu sai quello che è nell’anima mia, mentre io non so quello che è nell’anima tua. Tu sei il Conoscitore delle cose invisibili. Non ho detto loro se non ciò che mi hai ordinato, e cioè: Adorate Iddio, Signore mio e vostro; e finché sono stato fra di loro, sono stato testimone a loro riguardo. Quando, poi, sono stato chiamato a Te, il loro sorvegliante sei divenuto Tu che di ogni cosa sei spettatore”.

Con questa ultima affermazione si nega che Gesù abbia più a che fare con i credenti: ormai ha concluso la sua missione di “Inviato di Dio” e non può più fare niente per nessuno. Ma ciò che qui voglio ancor più sottolineare è quanto sia stato deleterio – e quanto lo sia ancora – il culto mariano, proprio del Cattolicesimo Romano, che ha sempre offerto, e tuttora offre, un’immagine distorta del Cristianesimo, riducendolo, assieme al culto a “santi ” e “sante” vari, ad una specie di religione sincretistica con vari elementi che ricordano il vecchio paganesimo; come si sa, per secoli e fino ai giorni nostri, lo stesso Gesù è stato oggetto di un culto, da parte dei Cattolici, che sa di idolatria – basti pensare a tutti i vari “crocifissi benedetti e miracolosi”, alle statue, al “volto santo”, al “cuore di Gesù”, al ” santissimo sacramento”, ecc

Invece, la negazione coranica della divinità di Gesù implica che sia il “Gesù” che sua “Madre” non possano essere gli stessi delle nostre fonti.

Nel Corano troviamo intanto varie storielle su Maria e Gesù, presenti in alcuni Vangeli aposcrifi, cioè ritenuti non autentici dai Cristiani a partire già dal II secolo, come è attestato, ad esempio, da Ireneo di Lione, autore di un’opera monumentale contro lo Gnosticismo. Egli aveva conosciuto bene il martire Policarpo, che, a sua volta, aveva conosciuto gli Apostoli: “Ma si può ricordare anche Policarpo. Egli non solo fu ammaestrato dagli Apostoli ed ebbe familiarità con molti che avevano visto il Signore, ma dagli Apostoli fu stabilito per l’Asia nella chiesa di Smirne, come Vescovo. Anche noi l’abbiamo visto nella nostra prima età…. Egli insegnò sempre quello che aveva appreso dagli Apostoli, le cose che la Chiesa trasmette e che sono vere. Riferendosi poi esplicitamente ai quattro Vangeli, da sempre ritenuti autentici dai Cristiani degni di tal nome, Ireneo afferma che ” i Vangeli non possono essere né più né meno di questi “, anzi egli parla di un solo “Vangelo quadriforme”, cioè che presenta vari aspetti di ciò che Gesù fece e disse (op. cit. III, 11, 7). “Stando così le cose, sono vani, ignoranti e per di più temerari quelli che rifiutano la giusta concezione del Vangelo, introducendo più o meno forme di Vangeli di quelli che abbiamo detto” (op. cit. III, 11, 9 ). Anche nel Corano troviamo un Vangelo che non ha molto a che fare con quegli autentici.

Oltre a quelli dei Vangeli autentici, a cui il Corano accenna qui e lì, in esso si attribuiscono a Gesù miracoli sin dalla sua nascita, attingendo a piene mani da Vangeli apocrifi, posteriori agli autentici, ed assolutamente indegni di fede. Difatti, com’è accennato nel lungo passo citato prima, Gesù, appena nato, poteva già parlare: “Maria tornò dai suoi portando il bambino. Dissero : O Maria, hai commesso un abominio ! O sorella di Aronne, tuo padre non era un empio, né tua madre una libertina. Maria indicò loro il bambino. Dissero : Come potremmo parlare con un infante nella culla ? Ma Gesù disse : In verità sono un servo di Allah. Mi ha dato la Scrittura e ha fatto di me un profeta. Mi ha benedetto ovunque sia, e mi ha imposto l’orazione e la decima finché avrò vita, e la bontà verso colei che mi ha generato. Non mi ha fatto né violento né miserabile. Pace su di me in cui sono nato, il giorno in cui morrò e il giorno in cui sarò risuscitato a nuova vita” (Sura 19:27-33). Molto probabilmente qui ci troviamo di fronte ad una rielaborazione di una fonte apocrifa come il Vangelo arabo sull’infanzia del Salvatore, redatto, si pensa, verso il V-VI secolo. In esso, proprio all’ìnizio, dopo una breve introduzione, leggiamo : “Quanto segue l’abbiamo trovato nel libro del pontefice Giuseppe, vissuto al tempo di Cristo; alcuni dicono che sia Caifa. Egli disse che Gesù parlò quando era ancora nella culla e disse a sua madre Maria :Io sono Gesù, figlio di Dio, il Logos, da te generato secondo quanto ti aveva annunziato l’angelo Gabriele.Mio padre mi ha inviato per la salvezza del mondo” (in Apocrifi del Nuovo Testamento, ed. UTET, Torino 1971, rist. 1975, vol. I, p. 285).
Nel Corano c’è anche qualche accenno o allusione a parabole evangeliche, come nella Sura 48:29, dove i musulmani sono paragonati ad un buon seme che produce frutti. Probabilmente l’allusione è a Marco 4:26-32.

Prof. Edoardo Labanchi (ex- sacerdote Gesuita) convertito a Cristo


Photocredit: "Not just a face" by Wendell is licensed under CC BY-NC-ND 4.0

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