Maometto: vero o falso profeta? (5°)

 Intrighi e faide

Quando il Corano è stato canonizzato, ci sono state prime lotte tra musulmani e meccani? Tra musulmani e giudei? Tra Maometto e altri che si proclamavano musulmani e anche profeti? Alle tre domande non c’è che una risposta: Sì !

Il conflitto che ha contrapposto i musulmani ai meccani non è menzionato nel Corano? Leggiamo infatti nella Sura della Famiglia d’Imram (Âl ‘Imrân) 3.123 un’allusione ad una battaglia che si è svolta a Badr :

“Allah già vi soccorse a Badr, mentre eravate deboli. Temete Allah!Forse sarete riconoscenti!”

Nella stessa Sura, dal versetto 140 al 180, il Profeta rimprovera ed incoraggia i credenti ricordando quello che era successo durante la battaglia di Uhud.

A proposito di conflitti il Corano riporta di quelli contrapposti dai Giudei a Maometto. Prendiamo solo un esempio, quello che dà la Sura delle Bestie (Al-An’âm) 6.124, del periodo meccano tardivo. Questo testo riporta la richiesta formulata dai giudei a favore di un segno :

“E quando giunge loro un segno dicono: «Non crederemo finché non ci giunga un segno simile a quello che è stato dato ai messaggeri di Allah».

Il terzo tipo di conflitto, vi era stato tra Maometto e altri arabi che si proclamavano veri musulmani; si avvicina molto alle lotte che hanno scosso la Chiesa primitiva e che contrapposero i cristiani ai giudeo-cristiani.

Abbiamo già citato il profeta precursore di Arabia, Musailima. Citeremo ancora l’esempio di Musailima, quando venuto alla testa di una delegazione della sua tribù per vedere Maometto, nell’anno 9 dell’Egira. Egli professava l’islam. L’anno seguente proclamò di essere un profeta del solo vero Dio e cominciò a pubblicare delle rivelazioni scritte imitando quelle del Corano. Abu’I-Faraj ne ha conservato il seguente esempio :

“Ora Dio ha mostrato la sua grazia verso colei che aspettava un bambino, e ha generato da lei l’anima che risiede tra il peritoneo e gli intestini.”

Egli scrisse anche a Maometto cominciando la lettera con queste parole :

“ Da Musailima, l’Inviato di Dio a Maometto, l’Inviato di Dio.”

Maometto gli rispose qualificandolo come “Musailima, il Bugiardo”.

Il profeta arabo Musailima comunque continuò a crescere d’importanza e contrastò il profeta arabo Maometto. La sua ascensione finì con la sua morte nella sconfitta del suo esercito vinto dal Generale Khalid, nell’anno 11 dell’Egira, cioè un anno dopo la morte di Maometto.

Il Corano è stato modificato in seguito a questo conflitto? La rivelazione è stata abolita o cambiata a causa di questa lotta? Nessun musulmano ammette una simile conclusione. Il Corano afferma proprio il contrario!

Lotte in seno all’islam dopo la morte di Maometto

Musailima non fu la sola persona a rivendicare il titolo di profeta. Nel corso del periodo che seguì immediatamente la morte di Maometto, tre falsi profeti e una profetessa riunirono un numero crescente di persone attorno al loro ideale. A nord, a est e a sud della penisola, tribù intere abiurarono la fede adottata nuovamente, e la città di Medina stessa fu attaccata. Fu durante questo periodo che Abou Bakr ordinò a Zaïd ibn Thabit di riunire la prima raccolta del Corano.

Se applicassimo al Corano le teorie che il dr. Bucaille applica al Vangelo, dovremmo affermare che tutti questi falsi profeti, queste guerre e queste ribellioni hanno, in un certo modo, intaccato la credibilità del Corano. Gli anni seguenti furono segnati da altre lotte. Omar, il Califfo, fu assassinato da uno schiavo persiano, di nome Firoz, nel 23 dell’Egira. Meno di 25 anni dopo la morte di Maometto, nell’anno 35 dell’Egira dei musulmani sciagurati penetrarono nel quartiere generale di Uthman, il terzo Califfo, e lo ferirono a morte.

Ali, il genero del profeta, fu designato per succedere al precedente Califfo, ma incontrò una viva opposizione. Aisha, la vedova del Profeta, aiutata da due uomini, Talha e Zubair, riunì delle truppe per combattere Ali. Nell’ottobre 656 ( anno 35 dell’Egira) Ali uscì da Medina alla testa di un esercito musulmano per reprimere un’insurrezione civile fomentata da fratelli musulmani. Fu il primo combattimento fratricida. Qualche mese dopo. Ali vinse il triumvirato Aisha-Talha-Zubair nella “Battaglia del Cammello”. I due ribelli furono uccisi, e Aisha dovette ritornare a La Mecca.

Si può dare una dimensione più grande ed una portata più significativa a questi conflitti se si accenna ai legami che univano i diversi protagonisti.

Ali era un cugino di Maometto; quest’ultimo l’aveva inoltre adottato come figlio. Egli fu uno dei primi adepti di Maometto e sposò Fatma, la figlia del Profeta.

Zubair era, anche lui, un cugino di Maometto, uno dei primi fedeli, uno dei dieci, chiamati al-‘Ashara al- Mubashshara, ai quali il Profeta aveva garantito l’entrata nel Paradiso.

Talha, pronipote del primo Califfo, Abou Bakr, era un compagno distinto. Questo termine serviva ad indicare, da parte del Profeta stesso, coloro che avevano visto con i loro occhi il Profeta, che avevano abbracciato l’Islam e aveva accompagnato Maometto. Egli salvò la vita del Profeta durante la battaglia di Uhud e fu anche lui uno dei al-‘Ashara al- Mubashshara, assicurati di entrare nel Paradiso.

Ali fu assassinato nel 661 (40 dell’Egira), da uno dei Kharisciiti, gruppo di musulmani rivoltati contro di lui.

Questo breve scorcio della storia rivela la realtà delle lotte che scuoterono l’Islam nascente. Solo uno Sciita può fare la domanda : “C’è un solo musulmano, ad eccezione degli Sciiti, che sia pronto a dire che queste lotte hanno introdotto un qualche cambiamento nel Corano?”

Certamente no! Poiché una simile conclusione sembrerebbe strampalata.

In virtù di cosa, allora e altri prima e dopo di lui possono affermare che lo Spirito Santo non ha potuto guidare Paolo, o Pietro, o Giacomo, anche quando erano loro stessi impegnati nel più grande dei conflitti?

PRIME DISPUTE E SCISMI

Operazione di distruzione e sostituzione del Corano

SURA 15:9…..lo preserveremo…Esperti teologi ed insigni recitatori del Corano hanno sempre affermato che Allah ha promesso di preservare perfettamente, parola per parola, la rivelazione esatta data a Maometto. Da questa premessa risulta naturale l’insistenza ingiustificata dei musulmani che il Corano è rimasto invariato pure nei più piccoli dettagli della rivelazione a Maometto. I musulmani della prima epoca, veramente credevano che il Corano era stato perpetuato assolutamente perfetto dall’originale? Con una breve scorsa dei testi registrati nei documenti islamici vediamo cosa ci dicono gli storici per una guida su questo soggetto.

Un imprecisato numero dei compagni di Maometto, dopo la morte del loro profeta, redassero una propria copia del Corano nel modo cui secondo loro lo ricordavano e lo memorizzarono. Con l’avvento del terzo califfo (Abu Bakr, Omar) a 19 anni dalla morte di Maometto, e con l’iniziativa presa da Abu Bakr, tutto sembrava andar bene – la tradizione riporta- fin quando alcuni anni dopo un generale, tale Hudhayfa ibn al-Yaman, al ritorno a Medina riferì ad Uthman aver notato diverse versioni del Corano recitato in arabo che contrastavano fra loro. Se i Siri preferivano la lettura del Corano di Ubayy ibn Ka’b, i Kufani prediligevano invece la lettura di ‘Abdullah ibn Mas’ud, mentre la gente di Hims si entusiasmava con la lettura di al-Miqdad, però a Basra (città nell’ antico Iraq) la gente si rispecchiava nella lettura di Abu Musa. Iniziarono già le prime violente dispute fra i musulmani che contendevano e rivendicavano la propria versione memorizzata del Corano esatta di Maometto, e quindi più autorevole rispetto ad altre che nel frattempo si erano prodotte ‘in proprio’ gli huffaz, i quali, loro volta, ritenevano la propria versione quella autorevole. .

Hudhaifah disse quindi a Uthman: “Oh Comandante dei Credenti, veglia sul popolo.”

Egli rispose: “Qual è il problema?”

Hadhaifah disse: “Ho preso parte alla spedizione contro l’Armenia, in un esercito composto da soldati iracheni e soldati siriani. Ma i Siriani seguono la lettura del Corano secondo Ubai ibn Ka’b, e affermano alcune cose che gli Iracheni non hanno mai sentito. Inoltre questi ultimi accusano i primi di incredulità. Allo stesso modo, gli Iracheni, che seguono la lettura di Ibn Mas’ud, leggono delle cose che i Siriani non hanno mai sentito; anche questi ultimi accusano loro di incredulità. Trattieni questo popolo prima che esso diverga a proposito del Libro, come fanno i giudei ed i cristiani.”

PRIMO CORANO PASTICCIATO

Di conseguenza, Uthman fece dire a Hafsa: “Mandaci i fogli originali affinché possiamo ricopiarli nei volumi. Poi te li restituiremo.” Hafsa li fece quindi pervenire a Uthman che ordinò a Zaid ibn Thabit, a Abdullah ibn al Zubair, a Said ibn al As ed a Abdullah ibn Harith ibn Hisham di copiarli nei volumi. E Uthman disse ai tre Coraisciti: “Quando siete in disaccordo con Zaid ibn Thabit, su una qualsiasi porzione del Corano, adottate il dialetto dei Coraisciti, poiché in verità, ci è pervenuto in questo dialetto.” Essi fecero così; quando ebbero completato di ricopiare i fogli nei volumi, Uthman rimandò i fogli a Hafsa. E fece pervenire in ogni regione un volume che era stato appena copiato, e ordinò che fosse bruciato tutto ciò che esisteva al di fuori del Corano, sia fogli, sia volume. (Commentario di Tabari 1,20)

Spesso i musulmani ci chiedono del perché esistano ‘vangeli apocrifi’ ( cioè non riconosciuti dalla Chiesa). Dicono questo, perché dimostrerebbe che i cristiani hanno cambiato, alterato, eliminato e nascosto il vero Vangelo. In tal senso alludono alla corruzione della Bibbia. Come nella storia della Chiesa si arrivò al punto di decidere cosa era apocrifo e non, da quanto si legge nella storia islamica, anche Uthman giunse alla stessa conclusione. Pensò bene di imporre arbitrariamente le copie apocrife del Corano; poi, Uthaman decise di eliminare, alterare e nascondere il vero Corano. Solo con una differenza: i cristiani non ne fanno mistero al pubblico, il quale se interessato può esaminare e tirare le proprie conclusioni… ecco la trasparenza dell’esempio cristiano.

I musulmani temono di sentire a storia (come riportata sopra) perché la distruzione dei primi codici da parte di Uthman ha derubato della verità contenuta nella prima vulgata del Corano.

Quindi Hudhaifah suggerì a Uthman: “Impugna il controllo di questa comunità prima che finisca male come i giudei e cristiani con il loro Libro”

Uthman vedeva urgente la necessità politica di fare qualcosa per riunire i musulmani che avevano creato lo scisma. Quindi, richiamava il primo Corano redatto da Abu Bakr, custodito presso Hafsa la vedova di Maometto, e riunì tutte le versioni contestate in circolazione per tutta l’Arabia per riunire da queste, una sola versione canonica ufficiale risistemata diligentemente dai più valenti nomi Huffaz di massima fiducia di quel tempo, Zaid Ibn Thabit, Abdullah bin az-Zubair, Sa’id bib al-As e Abdur-Rahman bin Harith.

Nel 653 d.C. ricavata finalmente la versione ufficiale del ‘Codice Uthmanico’ del Corano ( siamo per ora già alla seconda versione del Corano dopo quella di Abu Bakr) Uthman fece copie uguali a quella sua appena canonizzata e le promulgò in ogni provincia, mentre decise di disfarsi di queste copie rivendicate autorevoli da altri musulmani, e ordinò di bruciare ogni residuo di tracce e di materiale coranico esistente (Sahih al-Bukhari 4987). Poi restituì ad Hafsa la copia del ‘Codice di Abu Bakr’. Ci viene detto dai musulmani che il Corano odierno proviene dal ‘Codice Uthmanico’.

Hadith Al-Bukhari 6.510, viene riportato da Anas bin Malik (Anas bin Malik: Biografie dei compagni. “Il califfo Uthman disse a tre uomini Coreisciti:

“In caso voi siate in disaccordo con Zaid bin Thabit su qualsiasi punto del Corano, scrivetelo nel dialetto coreiscita, il Corano fu rivelato nella loro lingua. Essi ubbidirono e fecero in questo modo, e quando ebbero scritto molte copie, Uthman restituì i manoscritti originali a Hafsa. Uthman mandò quindi in ogni regione una copia del Corano che ebbero copiato, e ordinò che tutto il materiale coranico in circolazione, sia che si trattasse di manoscritti o altro venisse arso”.

L’ESEMPLARE PRIMITIVO DEL CORANO

Cosa è stato dunque del primo Corano raccolto da Abu Bakr e fatto custodire da Hafsa?

L’unico esemplare originale del Corano, formato per ordine di Abu Bakr, e che Uthman si era impegnato con giuramento di restituire a Hafsa, fu alla fine distrutto. Dopo la morte di Uthman, Marwan, il governatore di Medina domandò il vero esemplare originale a Hafsa (vedova di Maometto). Ma lei rifiutò a cederlo e lo custodì fino alla sua morte. Tuttavia Marwan era così deciso ad entrare in possesso della prima versione originale ( vi sarebbero stati due corani diversi), che appena finiti i funerali di Hafsa, mandò qualcuno a recuperare questo esemplare. Questa storia è riportata da Ibn Abi Dawud (morto nel 316 dell’Egira) nel suo Kitab Al-Masâhif. Egli fa risalire la cronaca a Salem ben Abdullah che ha detto:

“Dopo che fummo ritornati dal seppellimento di Hafsa, Marwan espresse a Abdullah ben Omar (il fratello di Hafsa) la sua risoluzione ad ottenere queste pagine; Abdullah gliele mandò e Marwan ordinò che fossero strappate. Egli spiegò: Ho agito così perché tutto ciò che era scritto in queste pagine era sicuramente contenuto e preservato nel volume (ufficiale) ed ero spaventato dall’idea che forse sarebbe arrivato il giorno in cui della gente avrebbe messo in dubbio questa copia e avrebbe potuto pretendere che alcune cose scritte non figuravano nelle pagine di origine.”

Con questa distruzione e, più tardi, quella dell’esemplare di Mas’ud a Kufa, tutte le fonti primitive erano sparite, senza che sia stata fatta alcuna copia. Durante i primi due o tre secoli dell’Egira, cioè durante il periodo detto periodo di riflessione iniziale (ijtihād), coloro che insegnavano il Corano esprimevano la loro preferenza per una tale versione dei compagni del Profeta piuttosto che per un’altra. Ma questa pratica divenne così intollerabile per l’ortodossia, che una autorità coranica così eminente come il celebre studioso di Bagdad Ibn Shanabudh (245-328 dell’Egira) fu costretto a fare un’abiura pubblica dell’uso che aveva fatto della lettura degli antichi codici.

RIFLESSIONE:

Chi la fa l’aspetti…. I nostri amici ripetono tante volte che i cristiani hanno alterato, cambiato e maltrattato il Vangelo. Cosa dire allora di Uthman e dei suoi collaboratori? E di Marwan? Non hanno maltrattato e alterato il Corano facendo di esso ciò che volevano?

Il dubbio legittimo: e se con tutte le correzioni che ne risultano, il testo originale del Corano ha potuto essere trasformato nei successivi trecento anni?

Come vedremo fra poco, non tutti i musulmani recitatori più influenti condividevano il ‘Codice Uthmanico’ dalla penna di Zaid Ibn Thabit e rigettarono il lavoro di Uthman benché svolto dai più diligenti e recitatori di massima fiducia. Uthman morì ucciso alle spalle, dagli Huffaz contrari alla sua edizione canonica.

France Maggio – storico

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