Islam e terrorismo

Islam e terrorismo

La vita non è più la stessa da quel 11/9, mentre dal 2015 ad oggi, l’attentato di Manchester è il tredicesimo in ordine progressivo. (sulla rete ci si può orientare facilmente autonomamente per le verifiche del caso).

E’ possibile un assoluta correttezza da parte della comunità islamica verso il popolo ospitante in occidente ? Ecco un quesito che non ha una risposta certa.

Una fotografia della situazione attuale

E’ noto che l’islam è sempre pronto ad alzare i toni del confronto che negli ultimi anni, sempre più, si respira un atmosfera inquietante e pesante, perché  il mondo intero è attraversato da profonde lacerazioni, che tutti, sia civili «non-musulmani», presi di mira nei ripetuti attacchi operati contro obiettivi occidentali in Europa e nel mondo, ma anche musulmani europei devono affrontare.

Mentre le comunità islamiche crescono sempre più in Europa, ciò rende la situazione più spinosa e disperata. Ciò avviene anche perché sta dilagando “il problema islam” in relazione all’occidente. Parallelamente usare a fondo tutti gli strumenti di intelligence e cooperazione internazionale per individuare connessioni, reti, mandanti, sembra abbastanza tardi. Inoltre, quando si parla di problematiche o differenze fra etnie e culture diverse si preferisce voltare la testa dall’altra parte, mentre invece bisogna parlare anche di questo!

I musulmani fondamentalisti sembrano vivere in un mondo doppio:
essi, prede dalla dicotomia che i computer, telefonini, la rete internet, non possono funzionare nella veduta medioevale del mondo, perché sono prodotti nella libertà di pensiero e non certo soltanto per ripulire l’occidente dagli “infedeli” al grido di Allah Akbar (Allah è il più grande).
Le tiepide denunce degli sceicchi sulle strategie dell’islam fondamentalista nel mondo, contro i suoi jihadisti, e i loro appelli a microfoni spenti “Musulmani dite no al terrorismo”,  cadono sempre nel vuoto.
Non basta più, da parte degli sceicchi, denunciare in tal modo; il mondo musulmano deve avere il coraggio di riformare se stesso dall’interno, individuare, stanare e punire i signori del terrorismo islamico, educare alla moderazione la sua gioventù.  Oppure il terrorismo islamico proseguirà…

Noi cristiani siamo contrari ai facili luoghi comuni “musulmani tutti terroristi”; nello stesso tempo auspichiamo per una comunità islamica libera di sottomettersi all’integrazione in occidente, luogo di accoglienza, mentre essi dovranno guardare al rispetto delle radici giudaico-cristiane, della religione locale e delle leggi locali, come giustamente è da loro preteso verso tutti coloro che entrando come ospiti nel mondo islamico, per un tempo (anche in vacanza) o per sempre, devono adattarsi.

Integrazione in Occidente, cosa non è…

Integrazione non comprende accettare un modello di assimilazione preteso dal laicismo occidentale (fare degli altri  una copia di sé?), né condividere i “non valori” occidentali come ad esempio coppie di fatto, adozione, gender, droga libera, sex shop, eutanasia ecc... (la lista potrebbe continuare).  Questo ed altro, non è condiviso nemmeno dai cristiani conservatori, orientati verso una vita morale santa.

Anche la comunità cristiana europea, quella composta dai cristiani biblicamente conservatori, da sempre rifiutano fermamente l’assimilazione immorale imposta da un Europa decisamente scristianizzata. I cristiani conservatori europei quando rifiutano il processo di assimilazione si rifanno alla volontà di Cristo: definendosi «essere nel mondo ma non delmondo’». Tuttavia, come si è visto sopra, i cristiani europei localmente nativi in Europa, non  ricorrono al terrorismo contro le autorità di tutto il mondo per imporre la teocrazia, chiamandola ‘guerra santa’.

Si vorrebbe una comunità islamica quindi  libera dalla violenza religiosa, libera di funzionare all’interno delle leggi costituzionali italiane, per aprirsi al dialogo per quanto le tematiche siano sempre più di interesse nazionale, incluse quelle giurisprudenziali.

Del resto, la comunità europea, da come si evince facilmente dall’aumento degli sbarchi, vede con favore, il principio dell’accoglienza dei migranti come occasione univoca di solidarietà, nonostante l’ombra del terrorismo tra gli sbarchi. Il principio di dare ‘asilo’  non scaturisce nei palazzi di vetro dell’ONU o della Costituzione Europea, ma è di origine GIUDAICO-CRISTIANA, lo troviamo scritto per la prima vola già nel Pentateuco, nel libro i Numeri 35:15  (ps: seimila anni fa).  Anche Cristo lo ha reiterato con: “Ero straniero fra voi e mi deste da bere e da mangiare; ero ignudo e mi vestiste.” La comunità islamica dovrebbero apprezzare le radici giudaico-cristiane in Europa, quelle stesse che hanno innervato ed intessuto, addirittura ispirato duemila anni della nostra storia, e non solo, in Europa, ma nel mondo intero, e che oggi vedono attivare il principio biblico di estendere “asilo”, solo grazie alle proprie radici giudaiche-cristiane, dalla comunità internazionale verso gli esuli provenienti dal mondo islamico in Europa (malgrado tutto).

Sarebbe rasserenante che le tendenze oggi in atto mutino subito, altrimenti finirà che le comunità musulmane rispetteranno le leggi europee fintanto che la maggioranza della popolazione sarà “cristiana”.  E allora si dirà progressivamente addio alla residua libertà di culto per i cristiani, per ora ancora liberi di adorare Cristo, il Figlio di Dio, ancora liberi di non convertirsi all’islam sotto coercizione minacciosa!

Milioni di cristiani, biblicamente orientati, si definiscono seguaci del Nazareno, di Colui che, mansueto e misericordioso con tutti, non uccise mai il suo nemico, né condannò a morte i peccatori che vollero ucciderlo, anzi li amò fino in fondo, anche quando vollero crocifiggerlo sulla croce. Se Egli avesse voluto, poteva chiamare legioni di angeli a salvarlo, invece adempì la volontà del Padre.  Lui ci ama anche quando non lo contraccambiamo. Lui e solo Lui, il cui appellativo è PRINCIPE DELLA PACE,  deve essere preso in esempio da tutti i popoli, da oriente ad occidente. Gesù è la soluzione della riforma dell’islam dall’interno, solo se i musulmani glielo permettono individualmente Islam: ma quale pace d’Egitto..!

francesco maggio

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