Il Corano senza segreti di Birmingan (1°)

21/7/2015 : Una ricercatrice italiana, Alba Fedeli, è l’artefice della scoperta del Corano di Birmingham. Si tratta più precisamente del:

PIU’ANTICO MANOSCRITTO CORANICO. SI RIVELA LA SCOPERTA PIU’ INFELICE DELLA LETTERATURA SACRA ISLAMICA. ESSA È :

1. RISALENTE A PRIMA DELLA NASCITA DI MAOMETTO
2. RISALENTE A PRIMA DEL  CORANO ATTUALE

TRE NUOVI RECENTI ARTICOLI  SVELANO CHE QUESTI PRESUNTI “ MANOSCRITTI PIU’ ANTICHI” NON SONO REALMENTE UN GUADAGNO.

Un nuovo articolo (31/8) su TIMES presenta le catastrofiche conclusioni di TOM HOLLAND & KEITH SMALL su questi manoscritti:

Un nuovo articolo del DR. GABRIEL SAID REYNOLD’S a proposito di cosa implichino queste date più antiche (clicca qui)

Un’altro articolo illuminate R. JOSEPH HOFFMAN’S analizza rapidamente il significato e i risvolti delle date più antiche: (Clicca qui)
Qui di seguito, invece, la sinossi particolareggiata di DR. JAY SMITH a proposito del dramma dietro la ‘trionfale scoperta’:

LA DATAZIONE AL CARBONIO DEI FRAMMENTI DI BIRMINGHAM

Nel luglio 2015 la BBC ha avanzato la tesi che i due frammenti coranici rinvenuti a Birmingham datassero, in base al Carbonio 14, tra il 568 e 645 d.C. Poiché queste date coprono grosso modo il periodo di vita di Maometto (570 – 632 d.C., stando alla tradizione islamica), i reperti devono essere considerati il materiale coranico più antico che esista, contemporaneo alla vita del profeta. Il convincimento presenta una serie di problematiche:

La tradizione islamica (da Al Bukhari 6:509-610) è inequivocabile sul fatto che durante la vita di Maometto non sia stato scritto alcunché del Corano, e il profeta non sapeva leggere né scrivere, per cui la preservazione è avvenuta su pietre, foglie, corteccia e la memoria dei suoi affiliati. La tradizione asserisce che la prima compilazione si deve al segretario di Maometto, Zaid ibn Thabit, durante il tempo di Abu Bakr (632-634 d.C.), per poi essere riscritto durante il tempo del Califfo Uthman (circa 650 d.C.). Quattro o più copie di questa stesura sono state inviate a quattro città (Medina, Bassora, Bagdad e Damasco). Stando ai musulmani, sono proprio queste copie del Corano a esistere ai nostri giorni. Pertanto, non dovrebbe esserci alcun manoscritto coranico prima del 650 d.C., cioè la data della formazione del primo testo canonico.
Stando alla datazione dei frammenti di Birmingham (effettuata nel laboratorio di Oxford col Carbonio 14), ci troveremmo in anticipo di cinque anni sulla presunta compilazione del Corano. Altri laboratori stanno fornendo date analoghe per altri frammenti (principalmente dal manoscritto di Sanaa). È bene notare le date medie (516, 593, 606, 622 d.C.). Ad eccezione del manoscritto di Tubinga, tutti precedono non solo Uthman, ma anche il ministero di Maometto che, secondo la tradizione islamica, ha cominciato a ricevere il materiale coranico dal 610 d.C.
Laboratorio Arizona (USA) e Lione (Francia): 443-599 d.C. (media 516);
Laboratorio Arizona (USA) e Lione (Francia): 543-643 d.C. (media 593);
Manoscritti Birmingham, Laboratorio Oxford (Regno Unito): 568-645 d.C. (media 606);
Manoscritti Tübingen, (Laboratorio in Germania: 649-675 d.C. (media 662).

Come valutare quindi questi frammenti? Forse come esempi di manoscritti pre-coranici, o addirittura antecedenti Maometto?

Sappiamo che nel Corano si trovano parecchie vicende simili a plagi, e in alcuni casi quasi identiche, a racconti apocrifi giudaici pre-islamici e scritti settari cristiano-siriaci. Ecco alcuni esempi:

-Sura 5:27-32 (Cain & Abel) =Targum Jonathan-ben-Uzziah, Mishnah Sanhedrin 4:5
-S. 21:51-71 (Abraham & the Kabah) = Midrash
Rabbah (& Jonathan Ben Uziel’s mistake di UR)

-S. 7:171 (Mt. Sinai) = Abodah Sarah

-S. 27:17-44 (Salomone e Sceba) = II° Targum
of Esther

-S 3:35-37 (Maria, Imran e Zaccaria) = ‘Proto-
evangelion’s James the Lesser’

-S. 19:22-26 (Gesù, Maria e la palma) = ‘The
Lost Books of the Bible’

-S.3:46 (Gesù parla sin da neonato) = ‘The first
Gospel of the Infancy of Jesus Christ’

-S.3:49 (Gesù da bambino crea uccello dalla
terra)= ‘Thomas‘ Gospel of the Infancy
of Jesus Christ’.

Sono forse racconti come questi che si trovano nei frammenti? Tutti risalgono al periodo II° – V° secolo, quindi pre-islamici, antecedenti Maometto e sicuramente prima di Othman, terzo califfo.

In conclusione, è possibile che le datazioni al carbonio possano in futuro essere dimostrate false, vista l’indeterminatezza delle date e la scienza ancora ai primi passi. Che i frammenti di Birmingham si collochino verso l’intervallo temporale più antico o recente, permangono comunque problematici non solo per essere troppo antichi rispetto al materiale coranico, ma anche incompleti (abbiamo solo porzioni di Sure) e con esempi di varianti manoscritti (termini e frasi che non corrispondono al Corano odierno). Stiamo ancora aspettando di trovare un Corano completo della metà del VII° secolo (cioè con tutte le 114 Sure) che sia esattamente come il Caireen Text canonico in uso ai nostri giorni. Di seguito, un elenco di manoscritti che possediamo e relative datazioni:

Bnf Arabo 328 (ab) CODICE PARIGINO-PETROPOLITANO (BN Parigi).
46 foglie nella Biblioteca Nazionale di Russia.
2 foglie nella Biblioteca Università di Birmingham (Datate a Oxford: 568-645 d.C.; media 606 d.C.).
1 foglia nella Biblioteca Vaticana (Collezione Khalili).
Deroche afferma che il Manoscritto include solo il 26% del Corano, scritto da cinque copisti differenti (1), con correzioni apportate al testo (2); differisce dal testo Caireen in 93 punti (3), che includono cancellature e addizioni (4). Tali modifiche erano intese allinearlo al testo canonico (5).

Bnf Arabo 328 (c) CODICE PARIGINO-PETROPOLITANO (BN Parigi).
16 foglie acquistate da Jean-Louis Asselin de Cherville da Fustat.
Includono le Sure 10:35 – 11:95; 20:99 – 23:11.

Manoscritto Tubinga (Tubingen- Germania).
(Ms M a VI 165), datato al carbonio 649-675 d.C.; media 622 d.C.

Manoscritto Topkapi(Palazzo Topkapi, Istanbul)
Altikulac e Ihsanoglu lo datano tra l’inizio e la metà dell’ VIII° secolo (6). Contiene circa il 99% del Corano, ma solo il 78% risulta leggibile. In tale porzione leggibile, si constatano oltre 2.270 varianti manoscritte (7).

Corano Samarkand Kufic(Tashkent, Uzbekistan)
Studi paleografici e datazione al carbonio lo collocano fra l’ VIII e il IX secolo. Con una approssimazione del 95,4%, la datazione al radiocarbonio lo colloca fra 795-855 d.C. (Media 825 d.C.). Include solo le prime 43 Sure e contiene ortografia disordinata, errori di scrittura e di copiatura propri di uno scriba amatoriale (8).

Manoscritto Ma’il (BL 2165 – Biblioteca
Britannica, Londra)
Datato fra il tardo VII secolo e l’inizio dell’ VIII. Include solo le prime 43 Sure (il 53% del Corano).

Manoscritti Sanaa (Casa dei Manoscritti, Sanaa,
Yemen)
La datazione calligrafica si orienta fra il 710-715 d.C. (9). Nuovi studi non ancora resi pubblici suggeriscono si tratti di sovrapposizioni di testi, quindi di un palinsesto. Stando a Puin, la numerazione e l’ordine delle Sure è differente.

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