Corano: un ritratto della donna oggetto

L’ISLAM: ECCO LA “DONNA OGGETTO”

E se temete di essere ingiusti nei confronti degli orfani *sposate allora due o tre o quattro tra le donne che vi piacciono; ma se temete di essere ingiusti, allora sia una sola o le *ancelle che le vostre destre possiedono, ciò è più atto ad evitare di essere ingiusti.”

Innanzitutto alla sura 4 versetto 3, il verbo in italiano “sposate” non esiste,  in arabo, riporta testualmente “prendetevi, impossessatevi” di donne (pr. faankiù ovvero fare sesso).  Il Sacro Corano in questo versetto pontifica che gli uomini possano in effetti “faankihù- fare sesso” fino a prendersi 4 donne (pagando le doti). Quattro mogli, difficilmente potrebbero durare per tutta una vita le stesse mogli: si potrà allora ricorrere al divorzio, come rassicura il Corano. Oltre a cercare di  “faankiù- fare sesso” con max 4 donne, un musulmano, avendone la possibilità potrebbe teoricamente “faankihù” anche tutte le concubine che vuole (nel Corano, in italiano ancelle in arabo corrisponde alle schiave sessuali. Questa schiave sarebbero le prede da guerra santa. Dignità per le donne!  Rispetto alle donne?

I notabili musulmani vogliono farci credere che l’islam rifiuterebbe ogni forma di sfruttamento della donna né che venga trattata come oggetto di piacere.
Le cronache più recenti (anche sul web) ci hanno abituato a vedere le prigioniere di guerra essere vendute come schiave sessuali dai terroristi ad uomini vecchi, trasportate ingabbiate su carri da bestiame come animali condotte in vendita nei mercati. Più sono giovani o sono vergini, tanto più “le merci” sono maggiormente prezzolate. Il problema della “donna oggetto”, in un modo diverso da come succede in Occidente, vige anche nel mondo islamico.
Ad esempio, vi sarà capitato di sentire dai giornali di lamentele da parte di donne islamiche dalle facce pulite scagliarsi, ipocritamente  contro l’inquietante mercificazione del corpo della donna in occidente, soprattutto in Occidente, ma sottacere sottacere della pratica promossa dal Corano sullo fruttamento della schiave sessuali.
Le donne islamiche sperano di attirare proseliti fra le donne italiane quando affermano che l’islam è contro l’idea della donna oggetto, oppure decantano un islam restituire alla donna l’immagine di dignità che si è persa con il “cristianesimo” e infine, per ristabilire nella donna la figura di una creatura casta e islamicamente rispettata.

ALCUNI CASI DI MATRIMONIO ILLEGALI (Nik’h al Mu’tah)

Il matrimonio “a scadenza” è la formula matrimoniale (Nikah al- Mut’ah – Arabo: ), (Sharia:The islamic Law; Abdur Rahman I. Doi; 1984- Ta Ha Pubblishers-London) che, se da un lato, è rigettata ufficialmente dai musulmani sunniti però viene praticato dai musulmani sciiti ancora oggi, sebbene in minore percentuale. Tale usanza risale al periodo preislamico, ma ancora in uso in ambito sciita, che si contrae con un pagamento di una dote, e  cessa quando non è più rinnovato. Per gli sciiti non rientra nel tipo di matrimonio consueto e tradizionale.

Infatti, ancora oggi, esiste un interminabile dibattito fra i musulmani sciti e sunniti intorno alla legge del matrimonio Mu’ tah, in quanto si chiedono se era limitata al tempo di Maometto, quindi abolita con la sua morte, oppure se possa continuare la sua implementazione.

La storia islamica riporta che i suoi soldati non resistevano ad astenersi dai rapporti sessuali. L’angelo quindi rivelò a Maometto una sura che permettesse loro di sposarsi per mezzo di un “contratto a termine”, della durata anche di un solo giorno (giorni o settimane), in modo da non incorrere nella pena di morte prevista dal Corano per gli adulteri ed i fornicatori. Ovviamente all’uomo veniva richiesta una somma di denaro da pagare alla moglie occasionale (mahr o dower) per una notte d’amore, tranne che si trattasse di donne considerate “bottino di guerra”: in tal caso potevano ‘coricarsi con loro’ gratuitamente, o violentarle,  trattandosi spesso di soldati impegnati in lunghe spedizioni di guerra.

DONNE A PAGAMENTO

Sahih Al-Bukhari Hadith 7.13A. – Narrato da Abdullah:

“Eravamo abituati a partecipare alle guerre sante guidate dall’apostolo di Allah e non avevamo niente (cioè nessuna donna) con noi. Perciò dicemmo: Dobbiamo castrarci? Egli ce lo vietò e poi ci permise di “sposare” donne (prigioniere di guerra) a contratto temporale e disse recitando: O voi che credete! non dichiarate illegitime le buone cose (donne) che Allah ha rese legittime per voi, ma non commettete trasgressioni” (vedi Sura 5.87).

Sahih Al-Bukhari Hadith 6.139. – Narrato da Abdullah:

“Eravamo abituati a partecipare alle guerre sante condotte dal profeta e non avevamo donne (mogli) con noi. Perciò dicemmo al profeta: Dobbiamo castrarci? Ma il profeta ci proibì di farlo e in seguito ci permise di sposare una donna (temporalmente) dandole un vestito, e poi disse recitando: O voi che credete! Non dichiarare illegittime le buone cose che Allah ha reso legittime per voi”.

Fin qui, abbiamo visto modalità di prostituzione legittimate di donne oggetto.

Se da un lato la mercificazione della donna è stata una pratica che risaliva antecedente alla nascita di Maometto, con il profeta venne approvata per rivelazione da Allah. Benché si debba ammettere con nostra vergogna, la mercificazione della donna è strisciante in occidente e nel resto del mondo, certamente, come tutti sappiamo, la Bibbia non si rende complice legittimando matrimoni a contratto né tantomeno unioni sessuali a pagamento.

MATRIMONI MERCENARI AMMESSI

I matrimoni mercenari  vengono concordati regolarmente.  Questo passo del Corano recita:

“Le vostre donne sono come un campo per voi, venite dunque al vostro campo a vostro piacere” (Sura 2:223).

Gli uomini possono intrattenersi quando e come vogliono. Questo passaggio del Corano non considera la donna musulmana come uno strumento di piacere?
Naturalmente non dobbiamo fare “di tutta l’erba un fascio”, ci sono uomini musulmani che portano gran rispetto alla propria moglie e amano le loro mogli ancora di più di molti italiani, e ci sono uomini che, pur definendosi ‘cristiani’, commettono cose turpi alle loro mogli.

Resta comunque fermo, che il modello morale, assai alto, richiesto all’uomo, ordinato dal nostro Signore Gesù Cristo:

  • “Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per appetirla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Matteo 5:28).
  • “Ma io vi dico: Chiunque manda via la moglie, salvo che per cagion di fornicazione, la fa essere adultera; e chiunque sposa colei ch’è mandata via, commette adulterio” (Matteo 5:32).
  • “Ed io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per cagion di fornicazione, e ne sposa un’altra, commette adul- terio” (Matteo 19:9).
  • “…e se la moglie, ripudiato il marito, ne sposa un altro, com- mette adulterio” ( Marco 10:12).
  • “Chiunque manda via la moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio; e chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio” (Luca 16:18).
  • “…hanno occhi pieni d’adulterio e che non possono smettere di peccare; adescano le anime instabili; hanno il cuore esercitato alla cupidigia; son figliuoli di maledizione” (2 Pietro 2:14).

Dott. Francesco Maggio

Teologia  e Islamistica

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